corso settimanale di hatha yoga

Il corso settimanale di Yoga*  proposto dalla Nostra Associazione rispetta la tradizione dello Hatha Yoga classico (integrato anche con pratiche del Kundalini e del Raja Yoga), ponendo particolare cura alla postura ed alle capacità fisiche di ogni praticante. Tutte le asana proposte non hanno controindicazioni! È un corso, quindi, accessibile a tutti.

Hatha Yoga: il Sole e la Luna 

«"Ha" significa sole, che è il sole del nostro corpo, cioè l'anima, e "tha" significa luna, che è la nostra coscienza […]» B.K.S. Iyenger  

Lo Hatha Yoga è forse la forma di Yoga più conosciuta in occidente. La parola Hatha è composta da Ha  (il principio maschile – alto – luce – sole) e Tha (il principio femminile – basso – buio – luna), anche in relazione ai due canali energetici principali, le cosiddette Nadi, (Pingala, il canale maschile/solare e Ida, il canale femminile/lunare). Il termine Yoga significa invece Unione. L’etimologia del termine, quindi, rappresenta ed esprime al meglio il principio su cui si basa lo Hatha Yoga: l’opposizione e la complementarità che mirano al superamento del dualismo attraverso l’armonia, l’unione, l’equilibrio delle due forze. Le due forze Sole e Luna sono presenti in ognuno di noi creando la nostra unicità costituzionale. Gli antichi sistemi filosofici orientali si basano tutti sul principio dell’olismo e sulla necessità di integrare tutti i livelli e le qualità della personalità dell’essere umano, in un sistema che naturalmente tende all’equilibrio, all’omeostasi. L’energia che nutre la nostra vitalità è in movimento costante, il movimento stesso della Vita, con peculiari qualità contingenti che variano nello spazio/tempo. Ecco che l’equilibrio diventa dinamico e fluido, in grado di mantenere e preservare la specificità di ogni singolo individuo. Lo Hatha Yoga interviene nel creare e ripristinare l’equilibrio e l’armonia tra le due forze: attraverso le pratiche mirate (Pranayama, Bandha, Mudra, Asana, Pratyahara, Dharana, Dhyana, Samadhi) l’energia della Kundalini è libera di fluire attraverso il canale centrale  Sushumna. 

Ogni sessione di Yoga ha la durata complessive di circa 2 ore: una parte iniziale è dedicata all’accoglienza ed alla verbalizzazione dello stato generale della persona. Si prosegue con esercizi di Pranayama, la pratica del respiro consapevole, che ha anche la finalità di aumentare il grado di concentrazione e la capacità di rilassamento. La parte centrale della sessione è dedicata all’esecuzione di asana, esercizi specifici mirati al ripristino della giusta circolazione energetica. La sessione si conclude con una fase di rilassamento ed una specifica meditazione secondo il tema della sessione.

Obiettivi del corso   

·       Ottenere un beneficio immediato durante le sessioni

·       Imparare tecniche molto semplici ed accessibili a tutti da potere eseguire anche da soli come pratica quotidiana

·    Educarsi all’ascolto del corpo, del proprio stato emotivo e mentale, così da indirizzare la propria vita verso quelle azioni che possano portare benessere e appagamento dei propri bisogni

Come agisce lo Yoga                                                  

Lo Yoga è una disciplina molto antica, nata in regioni che oggi costituiscono l’India del Nord. Il termine Yoga si ritrova già nel più antico dei Veda (i testi sacri indiani) con il significato di "unire". È proprio l’etimologia della parola che spiega il significato della disciplina: è una pratica che permette di ottenere, attraverso l’unione di mente e corpo, quella che viene definita consapevolezza o “presenza mentale”. Alla base della pratica dello Yoga ci sono le tecniche di respiro consapevole (Pranayama). Il respiro è l’unica funzione fisiologica che appartiene sia al Sistema Nervoso autonomo che volontario: come tale costituisce il punto di unione tra conscio e inconscio. La pratica dello Yoga si basa sull’uso consapevole del respiro e sulla capacità di gestire il ritmo e l’intensità di questa funzione vitale dell’organismo. Una frequenza respiratoria lenta e regolare attiva il SN parasimpatico, il sistema di regolazione del riposo, stimola la produzione di serotonina e  acetilcolina (antagonista dell’adrenalina, l’ormone che attiva il SN simpatico), attiva i meccanismi di equilibrio interno (autoregolazione – omeostasi): questo si traduce in un’attività mentale lenta e profonda(aumento delle onde alfa), diminuzione e regolazione della frequenza cardiaca, migliore ossigenazione dei tessuti e degli organi, eutonia muscolare. Una sessione di yoga inizia proprio con la pratica di pranayama, la respirazione consapevole. Prosegue con la pratica di posizioni mirate (asana), che possono essere mantenute per un tempo variabile a seconda dell’esperienza e delle capacità fisiche di ciascuno. Il mantenimento statico della posizione è accompagnato da una frequenza lenta e profonda del respiro; la concentrazione mentale è portata in quelle aree del corpo maggiormente sollecitate dalla posizione. Questo produce un duplice effetto: la lentezza dei movimenti, la staticità delle posizioni e la frequenza lenta e regolare del respiro aiutano a rilassarsi; la concentrazione mentale sul corpo aumenta la capacità di propriocezione, stimolando la sensibilità e l’ascolto, quindi, delle proprie sensazioni ed emozioni più profonde. La pratica costante si traduce in  maggiore consapevolezza delle diverse aree del proprio corpo; agilità ed elasticità fisica; aumento della capacità di concentrazione; ripristino dello stato di equilibrio dell’intero organismo.

*Attività disciplinata dalla legge 4/2013