corso di riflessologia plantare

Corso di Formazione Professionale per Operatore Olistico esperto in Riflessologia Plantare

Ai sensi della Legge 14 Gennaio 2013 n. 4 (13G00021) (GU Serie Generale n. 22 del 26-1-2013)

Il trattamento dei piedi attraverso la digitopressione di punti specifici è probabilmente molto antico, praticato per secoli da diverse e numerose culture. L’India e la Cina sono state la culla delle più importanti discipline olistiche, ed è certo che i benefici del massaggio al piede fossero ben noti, anche se mancano prove esaustive relative al trattamento riflessologico.

In Egitto troviamo la più antica testimonianza di questo tipo di trattamento. Uno dei primi dipinti murali, rinvenuto nella tomba di Akhamahor, detta anche “tomba dei medici”, del 2330 a.C. raffigura un Medico nell’atto di stimolare mani e piedi del suo paziente.

 

Tuttavia, il trattamento di riflessologia del piede, così come lo conosciamo oggi, fu elaborato soltanto all’inizio del secolo scorso, grazie al dottor William Fitzgerald.

Egli stesso afferma, nel suo libro Zone Therapy:

“Una forma di trattamento che usava i punti di pressione era conosciuta in India ed in Cina cinquemila anni fa. Questa pratica sembra sia stata persa e dimenticata; forse è stata tralasciata a favore dell’agopuntura che emerse dalla stessa radice come ramo più forte.”

Egli viene considerato il padre della Riflessologia Plantare.

 

Storia della Riflessologia Plantare

William Fitzgerald, nato del 1872 a Middletown, si laureò in medicina all’Università del Vermont.

Dal 1902 iniziò a studiare e sperimentare sui suoi pazienti la Riflessologia Plantare. Essendo un otorinolarigoiatra, cercava un metodo antidolorifico, da sostituire all’anestesia.

Tracciò dieci linee nel corpo, le cosiddette “Linee di Fitzgerald”, che partono dalla testa e arrivano alle estremità: 10 linee corrispondenti alle 10 dita di mani e piedi. Egli stabilì una connessione tra i punti di digitopressione sulle dita, e gli organi corrispondenti, sul percorso delle linee associate. La tecnica da lui elaborata, prese il nome di “Terapia Zonale o Massaggio Zonale”, e veniva effettuata anche con l’ausilio di strumenti meccanici.

 

Successivamente, negli anni ’30, la fisioterapista Eunice Ingham, sviluppò ulteriormente la teoria di Fitzgerald, focalizzando l’attenzione sulla digitopressione delle aree sensibili del piede: è considerata, quindi, la madre della moderna riflessologia plantare.

 

La Riflessologia Plantare si basa quindi sulle naturali vie di connessione tra organi ed apparati e particolari punti riflessi che si trovano in diverse aree del corpo.

Il corpo umano è munito di terminazioni nervose in tutta la sua superficie, ma a livello di corteccia cerebrale, sono proprio i piedi e le mani ad occupare un’area notevolmente più vasta rispetto alle altre parti del corpo. Di conseguenza attraverso una stimolazione delle zone riflesse dei piedi (e delle mani) è possibile ottenere risposte particolarmente vivaci da parte del sistema nervoso.

La Riflessologia Plantare rientra fra le discipline olistiche: è quindi una tecnica manuale che agendo sul piede stimola i meccanismi di autoregolazione del corpo (omeostasi), consentendo alla persona di ritrovare l’equilibrio e la naturale armonia tra gli organi e sistemi corporei.

 

Il corso, proposto dalla nostra associazione, per Operatore Olistico esperto in Riflessologia Plantare, ha una elevata qualità ed una metodologia collaudata nel tempo che consente di apprendere le conoscenze, abilità e competenze atte a praticare la Tecnica a Livello Professionale.

È strutturato in 3 week-end, più un tirocinio di pratica professionale, per un totale di 70 ore.

L’Operatore Olistico è un facilitatore che agisce nel rispetto dell’individualità di ognuno, un educatore alla salute: le discipline olistiche hanno lo scopo di preservare le energie vitali dell’individuo per migliorare la qualità della vita e mantenere uno stato di salute ottimale, consono alla propria costituzione  

Il ben-essere non è solo assenza di malattia, ma la possibilità di esprimere e sperimentare al massimo le proprie potenzialità vitali!

L’attività di operatore olistico è disciplinata dalla legge 4/2013:
le discipline olistiche si inseriscono in quelle pratiche di prevenzione e mantenimento dello stato di salute, non intervengono nella cura di malattie, non sconfinano in campi d’azione riservati ad altre professioni ed alle professioni sanitarie propriamente dette (medica, fisioterapica, infermieristica)

I posti sono limitati e l’iscrizione è subordinata ad un colloquio conoscitivo ed orientativo. Saranno ammesse ai corsi solo le persone interessate a questa specifica tecnica e seriamente motivate a fare un percorso di formazione professionale e sviluppo personale